Il progetto di ricerca in corso: “Rinascita sociale e culturale dei territori montani e rurali della Valle dell’Amaseno”, ha suggerito al Gruppo di Ricerca Territoriale Terre Alte – Antiche Vie del Club Alpino Italiano di proporre la declinazione della Rassegna Nazionale Rifugi di Cultura 2019 secondo la formula: “Il Borgo diventa Rifugio di Cultura”, con il preciso scopo di allargare l’orizzonte interpretativo della Rassegna stessa finalizzandolo ad un concreto sostegno alla rinascita sociale e culturale delle aree rurali oltrechè montane.
Quella che poteva, tutto sommato, apparire come un’idea inusuale, considerando il naturale indirizzo cui dall’origine si rivolgeva l’idea stessa di Rassegna, ovvero il Rifugio di montagna, si è invece rivelato un progetto solido e innovativo che può aprire interessanti prospettive.
Con l’intero Borgo di Castro dei Volsci, con i suoi abitanti e con l’Amministrazione Comunale, si è creata quella concreta complicità finalizzata a cogliere l’occasione per sostenere la propria storia e la propria identità come beni da ricercare, custodire e tramandare e considerare il Borgo – Rifugio strumento virtuoso per mettere in pratica tale processo.
La tavola rotonda sul tema: “Come il Rifugio di montagna possa diventare esempio materiale e immateriale per rivitalizzare un Centro Storico”, che ha visto la presenza della Dott.ssa Sara Carallo, Geografa dell’Università Roma Tre, responsabile scientifica del progetto di ricerca CAI Terre Alte sulla Valle dell’Amaseno, della Dott.ssa Lucia Rossi, Antropologa del Comune di Castro dei Volsci, dell’Arch. Marcello Borrone, componente e referente area CMI della Commissione Centrale Rifugi e Opere Alpine del CAI, del Prof. Vincenzo di Gironimo, componente emerito e referente area CMI del Gruppo di Ricerca Nazionale Terre Alte del CAI, del Prof. Paolo Sellari, Presidente della Sezione CAI di Frosinone e dell’Avv. Emiliano Tersigni, studioso di dinamiche storico – sociali territoriali, ha pienamente evidenziato come il fenomeno della neo ruralità unitamente alle tradizioni locali, qualora opportunamente indirizzati possano essere determinanti elementi di sostegno ad un’economia locale basata sulla qualità e sull’integrazione ambientale.
Se da un lato assistiamo alle pressanti richieste di utilizzatori disattenti e poco sensibili, magari influenzati più dalle esigenze dell’apparire e del consumare, dall’altro è evidente la richiesta di un’accoglienza semplice, genuinamente vera, più a misura di contatti umani e esperenziali.
Ecco allora che l’idea di progettare un itinerario da percorrere a piedi che possa collegare i luoghi della Valle dell’Amaseno, potendo contare su accoglienze inserite in contesti carichi di significati, può dare un contributo determinante al sostegno e alla rinascita sociale e culturale prima accennati.
Quest’anno come elemento guida di “Rifugi di Cultura” è stato scelto il tema letterario; ebbene per Castro dei Volsci e per l’intero circondario non poteva essere argomento più pertinente.
Nella popolazione sono ferite aperte le storie raccontate con reale crudezza da Alberto Moravia nell’opera “La Ciociara”, storie drammaticamente raccontate con amore e partecipazione emotiva da Arianna Cerroni con il commosso coinvolgimento del pubblico, ma di grande spessore culturale e sociale è stato anche il riferimento letterario, curato dalla Prof.ssa Luisa Grossi, a Tommaso Landolfi, uno dei maggiori scrittori del novecento, nativo di questi luoghi, che nella sua opera “La Pietra Lunare” descrive con particolare incisività la vita di provincia con tutti i suoi aspetti socio esistenziali.
La passeggiata letteraria nel Borgo Storico, ricca di suggestioni, ha permesso anche di coinvolgere gli abitanti che hanno contribuito attivamente con composizioni poetiche originali e con un’inaspettato spirito partecipativo, unitamente all’Associazione “La Scarana”, promotrice del progetto “Le Botteghe della Regina Camilla”, che si propone di sostenere l’artigianato locale con l’apertura di botteghe dove vengono proposti prodotti realmente artigiani e tradizionali; di particolare rilevanza la coraggiosa esperienza di Pietro De Lellis, che ha recuperato con componenti antichi o costruiti a mano, un antichissimo telaio del 1600 ora perfettamente funzionante, con cui produce straordinari tessuti.
Tenendo fede alle linee guida della Rassegna, il dovuto spazio è stato dato alla valorizzazione dei prodotti alimentari locali; la cena proposta nella piazzetta del Borgo e la merenda del pastore, sono stati momenti di ricordi e di scoperta: ricordi per chi ha avuto modo di crescere con la zuppa di pane, i formaggi e gli insaccati magari fatti in casa, scoperta per chi tali circostanze non le ha conosciute perché appartenenti ad un’altra epoca.
L’occasione è stata importante anche per proporre i prodotti di quella che viene chiamata Agricoltura Eroica; a Castro dei Volsci si và consolidando un tentativo di coltivazione di grani antichi affiancato dal recupero di vitigni storici a cura di appassionati romantici fortemente legati al proprio territorio.
Ed infine una nota particolare riguarda il pastore Gildo De Angelis, che ci ha condotto per mano nei luoghi della sua vita: la capanna dove ha abitato, il racconto della quotidianità, le vicende storiche vissute dal vivo sono stati momenti emozionanti e ricchi di umana intensità.
E’ con vero piacere che il Gruppo di Ricerca Territoriale Terre Alte – Antiche Vie del Club Alpino Italiano, rivolge un ringraziamento grande all’Amministrazione Comunale di Castro dei Volsci per la sensibilità verso il territorio e alle donne e ai componenti dell’Associazione “La Scarana” OdV senza il cui impagabile impegno questa manifestazione non si sarebbe potuta realizzare.
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