Fauna
Testi di Sara Carallo, Tesi di dottorato. La Valle dell’Amaseno. Tra memoria storica e processi di valorizzazione del patrimonio storico culturale
La fauna della Valle è estremamente varia ed è caratterizzata da alcune specie rare di particolare interesse. Grazie alle temperature climatiche ideali e alle ottime condizioni geomorfologiche della zona è possibile rintracciare quasi tutte le specie di mammalofauna esistenti nell’Italia centrale. Nelle aree della Valle destinate al pascolo sono infatti presenti numerosi bovini, ovini, caprini, suini ed equini; molto diffusi sono anche i roditori. Nelle aree boschive si trovano volpi, tassi e istrici e in minor presenza donnole, faine, scoiattoli e in alcune zone anche alcune specie di gatto selvatico.
La sicurezza e la tranquillità dei monti calcarei, costituiti da cavità e posatoi sulle pareti verticali, rappresentano le condizioni ideali per la nidificazione dei rapaci. Tuttavia la presenza di specie di falconiformi risulta oggi decisamente minacciata a causa di un progressivo peggioramento delle condizioni climatiche, provocato da diversi fattori, tra cui l’utilizzo di prodotti chimici in agricoltura e l’eccessivo aumento dell’urbanizzazione.
Attualmente è possibile osservare solo due specie, la poiana e il gheppio e sporadicamente è possibile individuare l’astore, il nibbio bruno e il falco pellegrino.
Particolarmente a rischio anche le specie di galliformi a causa dell’alterazione delle condizioni antropiche e dell’attività di caccia, coturnici, pernici rosse, starne, fagiani e quaglie si trovano oggi in quantità minore rispetto a qualche anno fa e la situazione sembra peggiorare di anno in anno. Tra i coraciformi sono presenti il Martin pescatore, che è possibile avvistare sulle rive del fiume Amaseno e il gruccione nella sughereta di Fossanova. Sono stati individuati infine diverse specie di piciformi (in particolare nei pressi di Maenza e lungo il fiume esemplari di torcicollo), strigiformi (assioli, civette, gufi e gufi di palude lungo il fiume Amaseno, allocchi e barbagianni) e passeriformi (che rappresenta l’ordine con il più elevato numero di specie tra cui allodola nella zona della media Valle, averla capirossa tra Maenza e Priverno, pettirosso e capinera).
La presenza del diffuso fenomeno carsico ha permesso l’instaurarsi di colonie di pipistrelli che si rifugiano nelle numerose grotte, caverne e abissi. Tra le varie specie di chirotteri, vi sono il rinofolo minore e maggiore, il rinofolo euriale, il miniottero e il vespertilio, osservato in particolare nell’area di Prossedi. Le grotte e le profonde cavità sotterranee dei massicci calcarei che sovrastano la Valle ospitano una fauna ricca e differenziata, finora sono state censite circa 150 specie, in particolare artropodi, nove delle quali troglobie ed endemiche esclusive del gruppo montuoso degli Ausoni.
Nella grotta degli Ausi, a colle Fornaro nei pressi di Prossedi, è possibile ritrovare una fauna ricca e diversificata tipica delle cavità sotterranee, crostacei, aracnidi, molluschi, insetti, miriapodi e chirotteri. Da menzionare in particolare la presenza del duvalius lepinensis presente solo nei monti Lepini da cui prende il nome, si tratta di un insetto terrestre appartenente alla famiglia dei carabidi dell’ordine dei coleotteri.
L’alto corso del fiume Amaseno, caratterizzato da acque ruscellanti e da un fondale ghiaioso con scarsa vegetazione sommersa, accoglie numerose specie ittiche tra cui predominano la trota, il salmerino, il barbo, il ghiozzo di ruscello, la tinca, la carpa, il cefalo e l’anguilla (ZACCHEO, 1985; ZACCHEO SOTTORIVA, 1994).
Credits: Foto di Sara Carallo e Fabio Marzi.
Carta delle presenze faunistiche. Fonte dei dati ARP, Regione Lazio. Elaborazione Sara Carallo
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