Sabato 10 marzo i nostri passi hanno percorso un’antica via di pellegrinaggio, la Via Francigena del Sud nel tratto da Priverno a Fossanova. Abbiamo seguito le tracce di tanti pellegrini che prima di noi hanno attraversato questo tracciato e tra questi un personaggio molto caro alla bassa Valle dell’Amaseno: San Tommaso D’Aquino.
L’escursione è stata organizzata dal Gruppo dei Dodici e con noi oltre a tanti pellegrini e cittadini c’era un bel gruppo di giovani studenti. Alcuni di loro era la prima volta che camminavano per così tanti chilometri (quasi 7!!), anzi forse un bel po’ di loro!! Molti non ricordavano o non conoscevano il nome del fiume che ci è stato accanto, placido e silenzioso, per quasi tutto il nostro cammino, non avevano un abbigliamento adeguato e tra una pozzanghera e un po’ di fango alla fine della giornata le loro scarpe erano diventate color caramello!
Ma erano entusiasti, curiosi e sorpresi. Stavano facendo un’esperienza mai fatta prima, ovvero, camminare, attraversare lentamente un territorio, osservarlo, attentamente, andare oltre quello che si vede apparentemente e percepire in tutta la sua essenza lo spirito di questo luogo. Hanno regalato al gruppo una gioia diffusa e un’allegria che ha trasformato un bel cammino in un cammino indimenticabile.
Certo, qualcuno alla fine della passeggiata ha anche ammesso che camminare proprio non gli piace, ma l’esperienza che hanno vissuto credo gli rimarrà dentro per molto tempo. Perché questa non è stata una semplice escursione. Sabato 10 marzo abbiamo camminato in un territorio e abbiamo vissuto il suo paesaggio. Abbiamo ripercorso la nostra storia, la storia dell’uomo e dell’ambiente naturale. Abbiamo visto dei paesaggi fluviali davvero molto suggestivi ma gli stessi li abbiamo percepiti in tutta la loro autenticità anche con tutti gli altri sensi. Abbiamo sentito i suoni della natura e del fiume e del vento, il calpestio dei nostri piedi a contatto con il fango o con l’acqua residua da giorni di pioggia purificatrice, abbiamo percepito odori inconfondibili e unici che contraddistinguono questo territorio. Abbiamo gustato i prodotti genuini frutto delle terre che ci ospitano, risorse vitali che l’agricoltura offre a chi dona amore e cura alla natura.
Abbiamo vissuto pienamente la bassa Valle dell’Amaseno.
Con noi, compagno silenzioso, il fiume Amaseno che ci ha guidato verso l’imponente Abbazia di Fossanova e ci ha osservato mostrando spesso le sue fragilità e la sua vergogna in alcuni tratti completamente ricoperti da immondizia e sporcizia, segno dell’incuria e dell’allontanamento dell’uomo dalla natura.
Il fiume Amaseno ha bisogno di tanto amore da parte di tutti, soprattutto da chi vive il territorio in cui scorre. Ma c’è anche necessità di conoscenza, senza la quale gli uomini non riusciranno a capire fino in fondo il valore immenso e insostituibile della risorsa fluviale.
Il progetto di valorizzazione e fruizione sostenibile della Valle dell’Amaseno ha proprio questo obiettivo: diffondere conoscenza e consapevolezza del valore materiale e immateriale che questo territorio custodisce.
Ce la faremo e l’entusiasmo dei giovani studenti in cammino ci da la conferma che questa è la strada giusta e il camminare è uno “strumento” di conoscenza, cura e presidio del territorio davvero prezioso.
Sara Carallo