Il progetto


LA VALLE DELL’AMASENO E IL SUO PATRIMONIO
Testi di Sara Carallo
Il progetto è finalizzato ad indagare le dinamiche evolutive della valle del fiume Amaseno, situata nella Regione Lazio, tra le province di Latina e Frosinone, e ad individuare il complesso di sedimenti materiali e immateriali stratificati nel suo territorio. Si tratta di una ricerca basata sulla ricostruzione degli antichi quadri antropici e ambientali di lungo periodo, attraverso un esame dei fenomeni territoriali e di tutte quelle specifiche dinamiche sociali e territoriali che li hanno determinati.
Fin dall’antichità la posizione geografica della Valle è stata motivo di attenzione e di interesse particolare per l’insediamento umano. Si tratta di una realtà territoriale caratterizzata da una grande varietà geomorfologica e paesistica che spazia dall’Agro (in cui si possono cogliere i tratti caratteristici del sistema mezzadrile), alla montagna (costituita da estese aree boschive dove domina l’organizzazione socio-economica agro-silvo-pastorale), dalla palude ai campi fertili, circondati da sorgive, dalle zone di fondovalle, attraversate dal fiume Amaseno, ai centri urbani inerpicati sulle colline dei monti Lepini e Ausoni.
Dallo storico e prestigioso tracciato della Via Francigena del Sud che attraversa la bassa e media Valle, si dirama una serie di itinerari storici e siti di interesse religioso, archeologico, storico culturale e naturalistico, un patrimonio culturale inestimabile, in grado di restituire alla memoria locale tradizioni, usanze e antichi saperi.
Nella Valle emergono importanti testimonianze della religiosità locale (l’Abbazia di Fossanova o il Santuario dell’Auricola, solo per citare i luoghi di culto più rilevanti); castelli, rocche, opifici idraulici e torri, iconemi tangibili che restituiscono la memoria storica dei flussi socio-economici; centri storici che ancora conservano la loro struttura originaria e trasmettono un forte radicamento e una mutua appartenenza tra individuo e società.
Il patrimonio è costituito anche da un’altra serie di beni che possono essere definiti “atipici” di cui fanno parte tutte quelle manifestazioni culturali strettamente legate alla tradizione religiosa (ad esempio il culto di San Lorenzo diffuso tra la popolazione di Amaseno, di cui ritroviamo traccia nei documenti d’archivio fin dal XVII secolo); folcloristica (come gli eventi culturali e le iniziative riguardanti il brigantaggio, uno dei fenomeni che più ha segnato l’intera Valle) e artistica.
Essi esprimono una funzione culturale, la cui tutela è indispensabile per custodire le permanenze storiche.
Accanto al patrimonio genericamente definito come “storico culturale”, la Valle offre un altro complesso di beni geografici, più specificatamente riconducibili al patrimonio rurale (terroir), costituito da tutte quelle risorse genetiche dei territori (tecniche esavoir faire), dalle potenzialità offerte dall’agricoltura, dal complesso delle aree verdi e delle zone protette (rete di Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale) e dal patrimonio geologico costituito da numerosi geositi distribuiti in maniera omogenea su tutto il territorio. Si fa riferimento nello specifico al turismo rurale che comprende al suo interno il turismo verde e gli agriturismi, forme di promozione delle risorse rurali che permettono di narrare la storia contadina e agricola che ha connotato la Valle nei secoli scorsi.
La Valle dell’Amaseno è, inoltre, costituita da vaste aree a vocazione agroalimentare, caratterizzate dall’autenticità delle tradizioni gastronomiche locali, radicate nella memoria e nella cultura contadina e incentrate sulla presenza di alcune realtà produttive come cantine vitivinicole, caseifici, frantoi.
Il turismo enogastronomico, infatti, se ben progettato, gestito e sperimentato, rappresenta una vera risorsa per l’economia e la riscoperta “sensoriale” degli spazi geografici. Anche la risorsa zootecnica dell’allevamento bufalino rappresenta un evidente fattore di crescita economica e al tempo stesso una modalità di sfruttamento sostenibile del territorio, capace di garantire la continuità delle tradizioni e lo sviluppo di nuove attività, e al contempo una fonte di attrazione per i visitatori amanti della buona cucina, delle produzioni agroalimentari tipiche e delle bellezze naturali. Di particolare interesse sono i presìdi Slow Food. Queste organizzazioni reticolari di micro imprese a conduzione familiare, basate su un rapporto continuo e diretto tra produttore e consumatore, valorizzano le peculiarità dei territori e portano alla riscoperta di antichi mestieri e tecniche di lavorazione.
Un territorio certamente privilegiato per il turismo culturale e naturalistico.
IL PROGETTO
Il portale di valorizzazione turistica della Valle dell’Amaseno è il risultato di lavoro di ricerca dal titolo “Sistema informativo integrato multipiattaforma per la promozione e l’esperienza consapevole del territorio laziale” sviluppatosi nell’ambito del progetto Smart Environments – Valorizzazione della ricerca e crescita del territorio negli ambienti intelligenti in collaborazione con la Regione Lazio (Assessorato Formazione, Ricerca, Scuola e Università Direzione Regionale Formazione, Ricerca e Innovazione Scuola e Università, Diritto allo Studio Area Ricerca e Innovazione per la Programmazione Regionale. Progetti di ricerca presentati da università e centri di ricerca – LR 13/2008) e con l’Università di Roma Tre.
 Il lavoro si è concretizzato nella realizzazione del presente portale web che ha il fine di promuovere la storia della Valle dell’Amaseno e dei comuni che ne fanno parte mediante una serie di contenuti testuali e multimediali, di conoscere dettagliatamente le peculiarità del territorio, i servizi utili ai viaggiatori e tutti gli itinerari turistici realizzati, con la possibilità di poter scaricare sul proprio PC le tracce GPS dei percorsi.
Il portale è volto a promuovere processi di inclusione socio spaziale tra la popolazione della valle dell’Amaseno per ricostruire e rafforzare la loro identità e il legame con il territorio e ai visitatori esterni che desiderano conoscere dei luoghi ricchi di storia, cultura e circondati da uno splendido contesto naturalistico.
GLI OBIETTIVI
Il progetto mira a promuovere la fruizione sostenibile del ricco patrimonio dei beni territoriali e culturali della Valle dell’Amaseno e a favorire processi di partecipazione, co-progettazione e consapevolezza tra la comunità locale.
A tal proposito ci si è concentrati sull’elaborazione di una specifica metodologia nell’ambito dell’ecoturismo, una forma di turismo diverso, un’alternativa concreta e lungimirante al turismo di massa, secondo i principi dello sviluppo sostenibile nel rispetto dell’ambiente fisico, culturale ed etnico.
Lo scopo di questo tipo di turismo è infatti attrarre i visitatori verso le aree naturali e riutilizzare gli introiti a sostegno di uno sviluppo economico sostenibile in armonia con le complesse dinamiche ambientali preservandole per le generazioni future.
LA METODOLOGIA
La strategia perseguita è incentrata sul censimento dei beni culturali e di quelli ambientali e sulla creazione di percorsi di fruizione turistica orientati a promuovere la mobilità sostenibile e a migliorare l’accessibilità attraverso la proposta di itinerari di percorrenza alternativi.
I beni culturali e i beni paesaggistici rappresentano una risorsa strategica per la società, ne costituiscono il paesaggio e ne determinano il suo valore identitario, essi possono essere definiti il DNA di una comunità. Se opportunamente gestiti, i beni geografici sono in grado di generare processi virtuosi di sviluppo e crescita economica, sociale e ambientale, interagendo in maniera attiva nelle dinamiche globali e producendo vantaggi competitivi per il territorio.
GLI ATTORI LOCALI.                       UNA RISORSA PREZIOSA
Una corretta gestione e fruizione dei beni geografici non può però prescindere dalla conoscenza approfondita, da parte delle comunità locali, dei valori storici e del processo di stratificazione dei sedimenti e dei segni simbolici, cognitivi e materiali, che hanno dato forma e senso al territorio.
Per questo motivo, questo progetto è stato costantemente coadiuvato dalla preziosa collaborazione delle associazioni, delle amministrazioni e delle comunità locali.
Gli attori locali, “costruttori del territorio”, sono i principali promotori di un integrato sviluppo economico, sociale e ambientale. Riconoscendo le potenzialità insite nel complesso dei beni geografici, gli attori sociali, dotati di proprie e ben precise intenzionalità e razionalità, individuano gli elementi di cambiamento e sviluppo e sono in grado di svolgere azioni innovative, volte all’attivazione di processi di valorizzazione e di tutela e al rilancio di nuove forme di turismo, in linea con una visione sostenibile.
Questo approccio ha portato alla realizzazione di sinergie virtuose e all’organizzazione di incontri propositivi, dai quali si è compreso che per definire l’identità di un territorio è necessario partecipare e condividere conoscenze in un continuo scambio di saperi, nell’ottica di una “ricerca-azione”, in cui la rete locale ha un ruolo di primissimo piano.
In particolare, sono state direttamente coinvolte le associazioni locali che lavorano per la promozione del territorio e singoli cittadini che conoscono molto bene il patrimonio storico culturale e ambientale della Valle. Grazie a loro è stato possibile individuare molti resti archeologici difficilmente rintracciabili attraverso la sola fonte testuale, creare itinerari originali e censire tutti i siti di interesse archeologico, storico culturale e naturalistico e le attività commerciali e ricettive.
 Grazie alla rete locale è stato possibile attribuire un prezioso valore aggiunto al progetto.
 LE FASI DI REALIZZAZIONE
La prima fase del progetto è stata dedicata all’analisi delle dinamiche evolutive e dei processi di territorializzazione della Valle dell’Amaseno con l’obiettivo di individuare il patrimonio storico, culturale e ambientale della Valle e l’identificare itinerari di ecoturismo.
Accanto alle fonti testuali, rinvenute negli archivi storici del Lazio e nel sistema bibliotecario locale, è stata affiancata la fonte cartografica storica, che consente di ricostruire gli antichi assetti territoriali e di individuare gli elementi tangibili e intangibili che spesso nella documentazione scritta non si riesce a ricostruire chiaramente (ad esempio gli antichi tracciati viari e gli itinerari religiosi storici, le antiche pratiche colturali e silvo pastorali e ancora gli opifici idraulici e i complessi architettonici difensivi).
Successivamente è stata svolta una SWOT Analysis, ottimo schema interpretativo per mettere in luce gli obiettivi e le misure da realizzare al fine di ipotizzare un sistema di offerta turistica integrato in una prospettiva sostenibile.
L’analisi SWOT è uno strumento utilizzato nell’attività di pianificazione strategica basato sulla valutazione dei punti di forza (strenghts), di debolezza (weaknesses), le opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un territorio. Questa analisi permette di mettere in evidenza i fattori di pressione che incidono su un territorio.
La seconda fase del progetto ha previsto il censimento dei beni geografici e degli itinerari culturali attraverso l’ausilio di tecnologia GPS (Global Positioning System) a cui è stato affiancato l’uso di Sistemi a Pilotaggio Remoto (Unmanned Aerial Vehicle) utili nel monitoraggio diagnostico di alcuni resti archeologici presenti nel territorio della Valle.
L’indagine è stata costantemente coadiuvata dagli attori locali, custodi della memoria storica del territorio e profondi conoscitori del complesso dei sedimenti cognitivi e materiali presenti nella Valle dell’Amaseno.
L’attività di rilievo si è concentrata non solo sul patrimonio storico culturale e ambientale, ma anche sull’individuazione delle attività commerciali e ricettive e di tutti quei servizi utili al potenziale visitatore.
Nella terza fase della ricerca ci si è focalizzati sulla messa a punto di un’architettura di sistema in grado di soddisfare svariate indagini mediante l’ausilio dei Sistemi Informativi Geografici (GIS).
Dall’analisi geo storica a quella geomorfologica, per passare a un’analisi archeologica e toponomastica, attraverso il confronto tra diversi livelli informativi a scala generale o di dettaglio, al fine di fornire uno strumento di lavoro volto alla lettura diacronica del paesaggio, all’archiviazione e alla fruizione dei dati cartografici e archivistici e infine alla tutela e alla valorizzazione di un patrimonio di particolare pregio e valore storico culturale.
I dati acquisiti e rilevati sul campo sono stati elaborati, analizzati e acquisiti in formato digitale e successivamente trasferiti in un Sistema Informativo Territoriale partecipativo, pubblicato in questo portale web alla voce “Mappa interattiva”, in cui cittadini, enti locali, imprese, associazioni potranno dare il loro contributo e apportare conoscenze e valore aggiunto al progetto.
 La mappa interattiva e lo stesso portale web è in continua evoluzione e crescita e il supporto degli attori locali è davvero importante. Senza di loro non si sarebbe potuto realizzare tutto questo.
Il tuo contributo è prezioso.
Scopri come poter collaborare con noi per promuovere questo meraviglioso territorio! Clicca qui!

https://youtu.be/X2WWClkyJkI

Ricognizione sul campo insieme agli attori locali
Ricerca geostorica  nell’archivio della XIII Comunità montana “Monti Lepini e Ausoni”
Ricerca bibliografica nell’archivio della XIII Comunità montana “Monti Lepini e Ausoni”
Incontri e momenti di confronto con la popolazione locale
Preziose collaborazioni con il Museo archeologico di Priverno, l’Associazione Cultores Artium e l’Associazione Visit Priverno
Visite guidate per far conoscere gli itinerari realizzati
Promozione e valorizzazione del patrimonio storico culturale dei borghi della Valle