Testi di Sara Carallo, Tesi di dottorato. La Valle dell’Amaseno. Tra memoria storica e processi di valorizzazione del patrimonio storico culturale
La valle dell’Amaseno è costituita da una ricca e diversificata biodiversità che racchiude al suo interno specie floristiche e faunistiche e habitat di particolare pregio.
Ambiente fragili e delicati, sono attentamente salvaguardati dalla rete ecologica “Rete Natura 2000”, la rete ecologica sovranazionale dell’Unione Europea, volta a creare una rete continua, diffusa e globale delle varie aree naturali e a promuovere la valorizzazione della qualità ambientale, l’uso razionale e sostenibile delle risorse naturali e la divulgazione di misure e strategie di gestione al fine di risolvere o prevenire eventuali rischi ambientali.
La Rete Natura 2000 è costituita da specifiche zone istituite dagli Stati membri ai sensi di due Direttive Habitat e Uccelli, che hanno il compito di preservare e tutelare la biodiversità. Queste Zone sono: le ZSC, le Zone di Conservazione Speciali, le ZPS, ovvero Zone di Protezione Speciale e i SIC i Siti di Importanza Comunitaria. I SIC sono particolari siti geografici caratterizzati da habitat e specie vegetali e animali che contribuiscono, attraverso una serie di misure di conservazione, a mantenere un soddisfacente stato di conservazione della biodiversità. Entro sei anni dalla dichiarazione di SIC l’area viene dichiarata dallo Stato membro Zona Speciale di Conservazione (ZCS) e vengono dichiarate le misure di tutela degli habitat e delle specie che vi vivono. Le ZPS, invece sono decretate direttamente dagli Stati membri ai sensi della Direttiva Uccelli entrando così automaticamente a far parte della Rete Natura 2000.
I principali strumenti di salvaguardia delle estese aree di particolare pregio e valore naturalistico esistenti nella Valle sono il Parco naturale regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi, 2 ampie aree ZPS e otto SIC.
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L’esigenza di ampliare e potenziare le attività di tutela e valorizzazione di tutte quelle zone caratterizzate da ecosistemi dalla elevata biodiversità e da aree particolarmente ricche di emergenze naturalistiche, storiche e artistiche portò alla creazione nel novembre 2008 del Parco naturale regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi che comprende diversi comuni della valle dell’Amaseno: Vallecorsa, Castro dei Volsci, Amaseno, Roccasecca dei Volsci e Sonnino in provincia di Latina. Tra le diverse aree di particolare interesse inserite nell’area del parco, è sicuramente da menzionare la zona di Campo Soriano, il primo monumento naturale ad essere istituito nel Lazio nel 1985.
Il territorio della ZPS “Monti Ausuni e Aurunci”, identificata dal codice Natura 2000 IT6040043, comprende i comuni di Vallecorsa e di Castro dei Volsci e passando per il fosso di Valle Fratta arriva fino al confine con il comune di Amaseno, anch’esso parte dell’area protetta.
La ZPS procede poi ad includere il comune di Prossedi, quello di Roccasecca dei Volsci e infine il comune di Sonnino. Qui il confine segue per un tratto il limite con il comune di Roccasecca dei Volsci per poi salire fino al Piano della Selva e raggiungere il comune di Terracina.
All’interno della ZPS sono stati designati, sulla base della presenza di habitat e specie di interesse comunitario (individuati ai sensi della Direttiva Habitat 92/43/CEE), i due SIC: Fiume Amaseno (IT6050023 che si estende per 46 ha) e Monte Calvo e Calvilli (IT6050024 che raggiunge i 1658 ha).
La ZPS “Monti Lepini”, codice identificativo IT6030043, si estende in gran parte nel territorio di Maenza e Priverno fino al confine con il territorio pontino. Al suo interno è compreso il SIC Bosco di Polverino IT6040004 (107 ha) nei pressi del borgo di Fossanova, dall’elevato valore ecologico, botanico e faunistico che vanta la presenza di lavandula stoechas (lavanda selvatica) e quercus suber (sugherete).
Nel territorio di Prossedi e Amaseno è presente il SIC Fiume Amaseno (alto corso) (IT6050023, che si estende per 46 ha) e il SIC Grotta degli Ausi (IT6040001) che presenta una diversità biologica e geologica di notevole pregio e interesse ed è stato anche inserito nella lista dei geositi del Lazio.
Il patrimonio storico culturale della Bonifica Integrale della bassa valle dell’Amaseno rientra nel SIC Canali in disuso della bonifica pontina (IT6040008, 593 ha) ed è situato in parte nel comune di Sonnino, i cui massicci calcarei rientrano anche nel SIC Monti Ausoni meridionali (per una superficie di 4235 ha).
L’antico bosco di Selvapiana, nel territorio di Amaseno, oggi tutelata per la presenza di specie floristiche di particolare valore, fa parte del SIC Bosco di Selvapiana (IT6050025 esteso per 257 ha), mentre il Monte Cacume (IT6050021) nel territorio di Giuliano di Roma rappresenta un SIC particolarmente interessante per le caratteristiche calcaree delle formazioni rocciose che lo costituiscono.
Carta dei SIC e delle ZPS. Elaborazione Sara Carallo
La Valle vanta la presenza di diversi geositi, definiti come «qualsiasi porzione di geosfera in cui è possibile individuare un interesse geologico per la conservazione. Ogni geosito rappresenta quindi un bene che assume un valore significativo per l’intero patrimonio geologico regionale» (CRESTA, FATTORI, MANCINELLA, BASILICI, 2005, p. 7). Nell’area di Amaseno sono stati localizzati sei geositi mentre nel territorio di Giuliano di Roma se ne rilevano ben sette. Gli altri comuni della Valle sono costituiti ognuno da due aree caratterizzate da un elevato interesse geologico mentre a Roccasecca dei Volsci è presente un solo geosito.
Carta dei geositi. Elaborazione Sara Carallo
Materiale di approfondimento da scaricare:
CARTA DELLE AREE RETE NATURA 2000
CARTA DELLE AREE PROTETTE DEL LAZIO
CARTA DELLA GEODIVERSITÀ