PALAZZO BARONALE
Il Palazzo Baronale di Roccagorga si eleva su un estremo della scenografica piazza barocca, tra le più belle d’Italia.
L’edificio ha origini medievali (XI secolo) e venne costruito dai Conti di Ceccano come possente castello con funzioni militari e di controllo del territorio.
L’antica rocca è stata modificata nel corso dei secoli dai diversi feudatari che si sono susseguiti ai nobili ceccanesi: i Caetani, i Ginetti, gli Orsini e i Doria.
Nel Settecento, con la famiglia Ginetti, nel contesto di un generale rinnovamento urbanistico della cittadina, l’edificio venne convertito da fortificazione militare in Palazzo residenziale.
Nella seconda metà del XVIII secolo con la famiglia Orsini il Palazzo acquisirà le forme attuali: venne realizzata l’ala destra e l’antico torrione del castello medievale venne abbellito dal grande orologio meccanico.
Nel 1811 con il matrimonio tra Maria Teresa Orsini e il principe Doria-Pamphilj il Palazzo passò a quest’ultima famiglia, della quale resta in ricordo il grande stemma scolpito al di sopra del portale d’ingresso.
Il Palazzo rimase proprietà di varie famiglie fino agli anni Cinquanta del Novecento, quando venne frazionato e venduto per metà a privati cittadini e per metà al Comune, che ne acquistò i locali seminterrati e quelli dell’ala destra che attualmente ospitano la biblioteca.
Il Palazzo oggi si presenta come un’armonica sovrapposizione di stili: conserva le poderose forme della rocca ma è impreziosito da alcuni particolari, inserendosi con eleganza in uno degli estremi della piazza barocca.
L’EtnoMuseo dei Monti Lepini ha sede presso i locali seminterrati del Palazzo. E’ una realtà museale che valorizza il patrimonio locale con l’ausilio di oggetti e raffigurazioni integrate con ricostruzioni verosimili, simulazioni ludiche, pannelli, scenografie ed installazioni concettuali.
LA FONTANA DEL MASCHERONE
La Fontana del Mascherone è costruita con la caratteristica pietra locale e travertino. Il “Mascherone”, monumento di memoria collettiva che prende il nome proprio dalla scultura da cui esce l’acqua, era inizialmente circondato da ringhiera in ferro battuto, distrutta successivamente, e ripristinata nel 1996 per ridargli il suo aspetto originale.