CASTELLO DI ACQUAVIVA O VALLECORSA VECCHIA
Il villaggio medievale di Acquaviva sorgeva a Sud di Vallecorsa, arroccato a 600 metri d’altezza sul crinale dei Monti Ausoni. L’insediamento fu abitato almeno fino al XIV secolo, quando cominciò ad essere abbandonato dai suoi abitanti che migrarono a Vallecorsa, forse a causa di invasioni Saracene o della perdita dell’importanza del luogo fortificato.
Ciò che resta di quel borgo, probabilmente coevo a quello di Vallecorsa, sono la cinta muraria, i bastioni, le cisterne dell’acqua e i resti di materiale per la vita agricola degli abitanti, tra i quali restano ancora alcune mole di pietra per la macinazione delle olive.
I ruderi si trovano attualmente al confine con il territorio di Fondi e sono raggiungibili grazie ad un comodo sentiero (sistemato nel 2009) che sale dalla Forcella Pica. Il percorso segue pressappoco l’antico confine tra il Regno delle Due Sicilie e lo Stato della Chiesa (infatti strada facendo si incontrano ancora vecchi cippi di confine in pietra del 1847, con, da un lato il giglio dei Borboni e dall’altro le Chiavi di San Pietro.
Le rovine di Acquaviva si trovano in una bellissima posizione panoramica: da qui si domina la Piana di Fondi, i Monti Ausoni e le Isole Pontine sul fondo.
MUSEO DELL’ARTE DEL RICAMO
Il Museo è sistemato nelle sale di quello che fu il convento delle Suore del Preziosissimo Sangue, edificio adiacente alla Chiesa di Sant’Antonio (oggi Biblioteca Comunale). Venne istituito nel 2003 e conserva utensili, attrezzature e ricami d’epoca, con una sezione dedicata a Santa Maria De Mattias.
Il percorso museale prevede la visita a tre sale. Nella prima sala, dedicata alla tessitura del lino, si trova un antico telaio, fusi, attrezzature per tessere e numerosi ricami tipici locali. Tutt’attorno, appese al muro, foto e spiegazioni sugli attrezzi e sul loro utilizzo.
Nella seconda sala, dedicata alla figura di Santa Maria De Mattias, è conservato un ricamo degli anni Quaranta del Novecento che veniva usato dalle suore del Preziosissimo sangue per insegnare a leggere alle bambine attraverso il ricamo.
Nella terza sala sono in mostra numerosi utensili contadini ed attrezzi agricoli.
Il museo è aperto su richiesta.